PER PRATI E BALZE ROCCIOSE SOPRA LA CONCA DI CAMAIORE

Il monte Matanna è la cima più alta delle Apuane meridionali: essa sul versante camaiorese e su quello che domina la valle del Serchio, si presenta con ampie distese di prati; verso Stazzema e l'alta Versilia la montagna assume invece un aspetto più severo con un ripido versante caratterizzato da balze rocciose. Ai tre versanti principali corrispondono altrettante creste panoramiche facili da percorrere e degne di interesse; in alternativa proponiamo, come percorso consigliabile, un giro completo della montagna lungo i sentieri che ne attraversano i fianchi orizzontalmente.

L'itinerario inizia dalla località di "Tre scolli" che si raggiunge dal paese di Casoli proseguendo per pochi Km. lungo la rotabile asfaltata. Presso questo nucleo abitato è necessario lasciare l'auto. A questo punto si prosegue lungo una stretta e ripida strada privata che può essere seguita all'occorrenza anche in auto, fino a dove termina nei pressi di un piccolo spiazzo, dove un evidente sentiero inizia a salire per rado bosco e prati in direzione del crinale che collega il M. Gabberi con il M. Matanna. Si raggiunge così l'insellatura di S. Rocchino (m. 801) che mette in comunicazione la valle di Stazzema con quella di Camaiore. (Qui si può giungere, sia pure in modo ripido e tortuoso anche con una strada sterrata proveniente dal paese di Pomezzana).

Dal piccolo oratorio dedicato a S. Rocco, nei pressi della foce, ci si dirige verso Nord-Est per sentiero che attraversa a mezza costa prati e campi coltivati con casolari sparsi; verso sud si ha una magnifica veduta sula valle di Camaiore in fondo alla quale appare in piena evidenza la mole del M. Prano. Si tocca una insellatura secondaria (Foce di "Grattaculo") ed evitando una diramazione sulla sinistra (qui proviene il sentiero che seguiremo al ritorno) si continua a procedere sull'assolato versante meridionale e aggirato un costone (nei pressi di una fonte) si ha davanti l'enorme "paginone" di prati del versante sud della montagna. Il sentiero l'attraversa in leggera salita e si porta sul crinale opposto alla Foce del "Pallone" (m. 1080). Questa insellatura poco definita da cui ci si affaccia nella valle di Pascoso, è così denominata da una curiosa esperienza tentata ai primi del secolo. In quegli anni, più precisamente nel 1910, si pensò di realizzare un ingegnoso sistema di trasporto che utilizzava un pallone aerostatico il quale saliva lungo una serie di cavi dalla zona di Grotta all'Onda sul versante camaiorese fino ad oltrepassare la foce e raggiungere l'albergo Alto Matanna (m. 1037). Questo strano mezzo poteva trasportare alcuni turisti abbastanza comodamente, tuttavia l'esperimento non ebbe seguito in quanto la struttura fu danneggiata da una tempesta.

Dalla foce del "Pallone" si discende comodamente fino all'albergo Alto Matanna, un tempo celebre ritrovo escursionistico oggi trasformato in centro di soggiorno estivo del Comune di Pietrasanta, presso cui è in funzione un piccolo bar che svolge all'occorrenza anche servizio di ristoro. Il luogo circostante il rifugio è caratterizzato dalla presenza di alberi di alto fusto che rendono consigliabile la località per una breve sosta. Si deve infatti superare un ultimo dislivello in salita per raggiungere il "Callare del Matanna" a m. 1130: valico sul crinale principale tra il M. Nona e il M. Matanna. Da questo punto il panorama cambia completamente divenendo più aspro in direzione della Versilia, dove si staglia la mole caratteristica del M. Procinto e delle sue cime satelliti. Dal "Callare" come del resto dalla foce del "Pallone", attraversata in precedenza, è possibile raggiungere la cima del Matanna a m. 1317 in meno di un'ora. Questi percorsi di cresta possono costituire piacevoli varianti all'itinerario principale.

L'intera area del M. Procinto fu "scoperta" e valorizzata alla fine del secolo scorso dall'Ing. A. Bruni il quale in compagnia delle guide Evangelisti di Pruno percorse sistematicamente questi luoghi effettuando anche delle "prime" salite alpinistiche. Da questa figura caratteristica prende il nome un sentiero assai panoramico che a tratti intagliato nella roccia, tuttavia sempre agevole, cala lungo le balze rocciose del M. Nona fino a portarsi al pittoresco ripiano dell'Alpe della Grotta.

Qui sorge di fronte al M. Procinto e alla strapiombante parete del M. Nona il Rifugio " Forte dei Marmi" (m. 865) di proprietà dell'omonima sezione del CAI. Il rifugio, circondato da conifere, garantisce un buon servizio di alberghetto per buona parte dell'anno. Il luogo è oggi molto frequentato dagli arrampicatori che trovano nelle rocce del Procinto una palestra ideale e accessibile in tutte le stagioni. Facendo base al rifugio è possibile includere nell'escursione una interessante variante che prevede l'ascensione al Torrione del Procinto per la via "ferrata". La salita richiede complessivamente circa 2 ore (andata e ritorno dal rifugio) ed è consigliabile, benché priva di difficoltà solo a chi non soffra di vertigini. Essa può essere compiuta in giornata da chi è ben allenato e non risenta la fatica dell'escursione fin qui compiuta. Diversamente, può essere piacevole e consigliabile pernottare al Rifugio Forte dei Marmi e compiere la salita il giorno successivo, suddividendo l'intera escursione in due giorni. Naturalmente per l'ascensione al procinto sarà bene avere al seguito il materiale occorrente per le vie "ferrate". Chi vuole invece concludere la normale escursione escludendo la deviazione al Procinto, abbandonato il rifugio, deve attraversare il versante occidentale del Matanna per riportarsi nuovamente nella vallata di Camaiore; quest'ultimo tratto di percorso si svolge su un sentieretto nel bosco sovrastato da strapiombi calcarei che a tratti s'intravedono dal folto della vegetazione. Con alcuni saliscendi si perviene al crinale, nei pressi della Foce di "Grattaculo" e si segue a ritroso il percorso seguito all'andata fino a S. Rocchino e infine alla località "Tre Scolli".

Questo itinerario è stato tratto dal libro "Le montagne irripetibili" di Giorgio Perna e Fabrizio Girolami per gentile concessione degli autori.

foto di Adrian Fagg
M. Nona visto dal M. Procinto: foto di Adrian Fagg